CURA PER INFIAMMAZIONI / DOLORI / TRAUMI ARTICOLARI / MUSCOLARI

 

> UTILIZZA CAPACITA' RIGENERATIVE ENDOGENE

> EFFETTO IMMEDIATO SUL DOLORE

> NESSUN EFFETTO COLLATERALE

> POSSIBILITA' DI PROSEGUIRE CON L'ATTIVITA'

NEUROPROLOTERAPIA (NPT)


Proloterapia significa terapia proliferatica, dall'inglese "proliferative therapy". La neuroproloterapia e' una derivazione della proloterapia classica, che si occupa della parte "neurologica" della proliferazione - rigenerazione.




IL SISTEMA NERVOSO 


Per capire il funzionamento della NPT è utile una panoramica sul sistema nervoso e le sue funzioni relativamente all'apparto locomotore. In modo schematico e semplificando molto, il sistema nervoso si compone di una parte centrale, il sistema nervoso centrale, ed una periferica, il sistema nervoso periferico. Cervello, cervelletto e midollo spinale costituiscono il sistena nervoso centrale.Risiedono, protetti, all'interno di cavità ossee del cranio e della colonna vertebrale. La “periferia” del nostro corpo è collegata al sistema nervoso centrale tramite il sistema nervoso periferico: l'insieme di tutti i nervi, che come fili elettrici, connettono praticamente tutte le parti del corpo con il sistema nervoso centrale. In questo modo il sistema nervoso centrale viene costantemente informato di tutto quello che succede nel nostro corpo, e, indirettamente, anche su molte cose che succedono nelle immediate vicinanze del nostro corpo e nell'ambiente. La temperatura e l'umidità dell'ambiente, la pressione del sangue, la glicemia, la presenza di cibo nello stomaco o di urina nella vescica, e tantissime altre informazioni, vengono costantemente inviate, aggiornate in tempo reale, al sistema nervoso centrale, che le registra e le elabora, con lo scopo di rimandare alla periferia i segnali adatti a farci funzionare nel modo “migliore” in quelle precise condizioni.

 

Tra le informazioni che il sistema nervoso periferico registra ed invia al centro, ci sono anche quelle relative allo stato del nostro apparato locomotore. Il nostro sistema nervoso centrale sa in ogni istante come sono posizionate i nostri arti, che forza deve esercitare ogni singolo muscolo, in che stato sono le nostre articolazioni, tendini, capsule, legamenti, etc etc etc. E' stato individuata una componente del sistema nervoso periferico che utilizza peptidi, piccole molecole proteiche, come "messaggeri", ovvero per trasmettere le proprie informazioni ed attivare altri sistemi. Questo sistema e' stato chiamato "sistema sensoriale peptidergico", abbreviato in SSP. Il SSP raggiunge tutti gli organi e sistemi, anche i nervi stessi sono innervati da fibre peptidergiche.

 



COME AGISCE IL SISTEMA SENSORIALE PEPTIDERGICO (SSP)


Quando tutto funziona bene il sistema “registra” le informazioni provenienti dall'apparato locomotore, in parte le invia al centro dove vengono elaborate, in parte attivano risposte riflesse senza neanche passare per il centro. In molteplici modalita', il SSP raccoglie informazioni ed invia segnali a tutte le struttre del corpo. relativamente alla NPT quelle che ci interessano sono le informazioni e i segnali relativi alle strutture muscoali, tendinee, legamentose ed articolari. In una situazione di normnalita', di benessere, il SSP regitra e controlla il regolare ricambio e rigenerazione. Tutto si consuma e viene via via rinnovato.

 



IN CASO DI DANNO / TRAUMA


Quando qualche struttura dell'apparato locomotore viene in qualche modo danneggiata il SSP modifica il proprio funzionamento. La causa del danno può essere un evento traumatico acuto, come una botta o una distorsione, piuttosto che un danno cronico da superlavoro, un danno alla cartilagine dovuto ad un problema metabolico, per cui la cartilagine non si rinnova e continua a consumarsi, o qualsiasi altra situazione di “danno”.

 

A questo punto il SSP registra il “problema”. I segnali che vengono inviati al centro diventano segnali sgradevoli, in genere dolorosi. Il dolore è un meccanismo di protezione, che riduce l'utilizzo della parte dolente, nel tentativo di limitarne i danni. Il danno in sè provoca spesso infiammazione, che viene potenziata dai segnali stessi che il SSP invia in risposta al danno registrato. Segnali infiammatori, liberazione di una serie di sostanze che promuovono l'infiammazione.

 

L'infiammazione acuta, di per sè, anche se spesso siamo abituati a considerarla un evento negativo, è il modo in cui il nostro organismo rigenera le strutture danneggiate. L'infiammazione acuta infatti provoca la distruzione delle strutture, o parte delle struttura infiammate, e la loro successiva sostituzione – rigenerazione. Questo avviene grazie anche al richiamo di sangue e fattori di crescita, provocata, appunto, dallo stato infiammatorio acuto. L'infiammazione prevede quindi una fase “distruttiva” seguita, mentre l'infiammazione svanisce, da quella riparativa-rigenerativa. Sono due fasi ben distinte e separate. Senza la fase di distruzione non ci può essere rigenerazione, ma la rigenerazione non può aver luogo fintanto che si è in fase di distruzione.


Il problema nasce quando l'infiammazione acuta non si risolve, e diventa cronica. In questo caso il sistema si “inceppa” e continua a mandare segnali infiammatori, senza mai iniziare la fase rigenerativa. Oppure la rigenerazione avviene, ma la componente infiammatoria "distruttiva" e' tale da generare un bilancio negativo.

 



COME AGISCE LA NPT


La NPT agisce NON direttamente sulle strutture danneggiate ed infiammate, ma sui NERVI che controllano queste strutture. Grazie ad alcune scoperte che risalgono al secolo scorso (che forse si possono far risalire anche a molto tempo prima – si pensi ad esempio alle mappe dei punti dell'agopuntura) si possono individuare dei nervi superficiali, che scorrono quindi sotto la pelle o poco più in profondità, collegati con le strutture profonde. I collegamenti sono di tipo nervoso, a diversi livelli.

 

La NPT agisce sui nervi superficiali provocando delle risposte nelle strutture profonde ad essi collegate. Agisce in particolare su alcuni precisi punti e terminazioni nervose. L'individuazione di questi punti è la sfida della NPT. Ci sono infatti dei percorsi “generali” seguiti da questi nervi, ma i percorsi precisi e i punti specifici lungo questi percorsi sono diversi da soggetto a soggetto, e a volte anche nello stesso soggetto possono variare durante l'evoluzione del trattamento.

 

E' stato osservato che il glucosio, sostanza naturale presente nel nostro organismo, ha la capacità di resettare alcuni specifici recettori presenti sui nervi e concentrati in particolari punti, sopratutto quando il nervo è “infiammato”. I recettori dei nervi che controllano una struttura infiammata funzionano in modo anomalo, o meglio, in modo “infiammatorio”, come sono programmati a fare in quelle condizioni. Sotto l'azione del glucosio la loro funzione viene normalizzata. Si interrompe quindi l'invio di segnali pro-infiammatori e dolorifici, e  ritornano i segnali di rinnovamento / rigenerazione tissutale.

 




COME AVVIENE IL TRATTAMENTO


Quindi la NPT agisce in modo antinfiammatorio e rigenerativo resettando una componente del SSP. Il terapeuta inietta delle piccole quantità di una soluzione acquosa di glucosio sterile al 5%, attraverso aghi molto corti e sottili (13 mm di lunghezza, 27G di diametro, corrispondente a circa 0,4 mm), nei punti preventivamente individuati. L'azione è molto rapida. Se i punti trattati sono efficaci, nel giro di pochi minuti, il soggetto trattato percepisce un cambiamento della situazione locale.

 

Quasi sempre il dolore si riduce, talvolta fino a scomparire del tutto, e la mobilità mogliora. Nella maggior parte dei casi viene descritta una sensazione di una articolazione più libera e un movimento più fluido. Nelle prime ore dopo il trattamento si può avere un effetto “anestetico”, ovvero si può perdere la corrispondenza tra il danno che ha colpito la struttura e il dolore che ne deriva. Per questo motivo è importante evitare di sottoporre la zona trattata a lavori intensi, si rischierebbe di aggravare il danno imponendo un lavoro eccessivo, data l'assenza di dolore. Questo effetto dura però solo qualche ora, e già il giorno successivo si può utilizzare la parte trattata nel modo abituale.

 

L'effetto dura da alcune ore ad alcuni giorni, dopo di chè i sintomi tendono a ricomparire, ma in misura attenuata. Il trattamento va quindi ripetuto, finchè il dolore scompare del tutto oppure, nei casi che rispondono solo in modo parziale e/o che non sono passibili di guarigione (ad esempio ernie del disco conclamate piuttosto che tendini completamente rotti), si raggiunge una condizione di stabile riduzione della sintomatologia.

 

Nella maggior parte dei casi sono necessari dai 5 agli 8 trattamenti. La frequenza dei trattamenti varia a seconda della condizione. Nelle situazioni acute sono indicati trattamenti più frequenti, per brevi periodi, eventualmente seguiti da trattamenti meno frequenti se la situazione acuta si è sviluppata su una presistente situazione cronica. Nei casi cronici il trattamento ha una frequenza variabile da una volta alla settimana ad una volta al mese. Il protocollo migliore viene comunque stabilito dal medico, anche in relazione alla risposta al trattamento stesso.




 

LA NPT FUNZIONA IN TUTTI I SOGGETTI?

 

No. Si e' osservato che circa 15 soggetti su 100 non rispondono in modo adeguato. Non si sa ad oggi se questo sia dovuto alla difficoltà di individuare i punti da trattare piuttosto che da una vera e propria “resistenza” al trattamento. In genere se dopo 3 trattamenti non si nota nessun miglioramento, o comuque nessun significativo cambiamento, nella sintomatologia e nella mobilità, si sconsiglia di proseguire.

 

Ci sono peraltro soggetti, in genere portatori di condizioni croniche complesse, in cui dopo il primo ed a volte il secondo trattamento, il dolore sembra peggiorare, o comunque cambiare di sede, intensità e modalità di presentarsi. Può accadere che il dolore prima presente in alcuni movimenti, scompaia in quei movimenti e si presenti in altri, prima indolori. Oppure compaia di notte o in condizioni di riposo. Talvolta diventa semplicemente piu' intenso, senza cambiare carattere o sede. Questi sintomi non sono necessariamente segnali di fallimento del trattamento, e spesso con il proseguo delle sedute si ottiene l'effetto desiderato.

 




I RISULTATI SONO PERMANENTI?

 

Nel 85% dei soggetti, ovvero quelli che rispondono favorevolmente, le strutture trattate vengono disinfiammate e i processi rigenerativi avviati. Quanto la rigenerazione potrà fare per riportare la struttura trattata ad una condizione di normalità dipende sostanzialmente da tre fattori:


(1) quali danni erano presenti prima del trattamento,


(2) quanto tempo viene concesso al processo rigenerativo e

(3) cosa e come ha causato il danno.

 

In presenza di danni “irreparabili”, come tendini o legamenti completamente rotti piuttosto che cartilagini completamente erose, ernie discali espulse, etc ... una restitutio ad integrum (ritorno ad una situazione anatomica "normale") è molto poco probabile. Quindi se i danni sono irreparabili la NPT potrà portare ad una riduzione della componente infiammatoria con beneficio sintomatico, ma non ricostruire ciò che non è ricostruibile. In caso di situazioni di infiammazione con danni modesti, si puo' osservare una normalizzazione della situazione, scomparsa dello stato infiammatorio e recupero del trofismo dei tessuti.

 

Relativamente ai tempi, la rigenerazione richiede mesi, a volte anni, per completarsi. Il dolore spesso si riduce fino a scomparire in qualche settimana, ma la struttura rimane in fase di recupero per mesi / anni.

 

Cosa e come ha causato il danno. Attività, ad esempio lavorative o sportive, che hanno logorato e consumato le strutture, portando infine ad un danno con dolore ed infiammazione, sono evidentmente in grado di riprodurre lo stesso danno anche se la struttura è stata disinfiammata e rigenerata. Quindi l'effetto della NPT "sarebbe" permanente, sempre che uno non ricrei le condizioni per danneggiare nuovamente le strutture rigenerate.